In questo momento, ripensare i propri processi e la propria filosofia aziendale per riorganizzarli in un’ottica “cliente-centrica” è un’esigenza condivisa dalla maggior parte delle imprese.
O quanto meno, comune a quelle intenzionate a non perdere il passo con la Storia e, soprattutto, con il Mercato.
Per le aziende contemporanee, mantenere salda e possibilmente far crescere con una certa continuità la relazione con i consumatori rappresenta un task non solo estremamente sfidante, ma anche intimamente connesso a scelte tecnologiche da compiere entro un futuro molto prossimo. Condizione necessaria, quest’ultima, affinché tali decisioni possano trasformarsi in leve strategiche per conservare la platea eventualmente già esistente e conquistare nuovi clienti.
In questo contesto, l’attenzione riservata sia dall’IT aziendale sia dai responsabili del marketing alle soluzioni di Business Intelligence, archiviazione e Data Management è giustamente sempre più alta. Per l’arsenale strategico di un’impresa, infatti, le più recenti soluzioni per l’analisi e l’interpretazione dei dati sono e saranno sempre più un’arma irrinunciabile per orientare in modo intelligente ed efficace comunicazione, strategie di vendita e qualunque altra attività contempli un’interazione con il pubblico.
Sia in ambito “consumer” sia nel “B2B”, gli Analytics si stanno rivelando la risposta più naturale alla necessità di semplificare i processi interni, operare scelte più rapidamente e innovare prodotti e servizi offerti.
A plasmare questa situazione negli ultimi anni è stata la crescita esponenziale dei dati, che impone alle aziende di riuscire a identificare quelli per loro più interessanti ai fini strategici in un marasma sempre più denso di informazioni.
E le cose si complicano ulteriormente, ai fini dell’identificazione di strategie di successo, per via del moltiplicarsi dei canali di contatto con i consumatori: l’attività del pubblico sui social media, per esempio, sommandosi alle fonti più tradizionali di informazioni, come la più classica registrazione delle transazioni d’acquisto, ci sta immergendo in un mare infinito di dati sia strutturati che non strutturati.
Ecco perché,
ai fini della migliore Customer Intelligence(**) possibile, oggi ciò che può fare davvero la differenza è disporre di una visione integrata,
che possa far saltare agli occhi le connessioni magari apparentemente nascoste fra dati provenienti da una molteplicità di fonti.
Certo, portare a galla le informazioni realmente rilevanti ai fini delle strategie aziendali, “pulendole” dal rumore di fondo costituito dalla totalità dei dati accumulati, non è uno scherzo e, soprattutto, anche il dato più rilevante resterebbe inutile (o comunque porterebbe scarsi benefici) se non venisse messo propriamente a disposizione anche degli utenti che operano nell’area marketing e vendite dell’azienda, che devono essere messi in condizione di interagire con esso in modo sufficientemente diretto anche se non hanno un profilo tecnico, quindi senza dover dipendere dalle persone dell’IT per una corretta interpretazione dell’informazione.
Sviluppatori e fornitori impegnati su questo fronte, fra i quali anche Mauden SpA e Bou-Tek, in questi primi mesi del 2016 stanno quindi perfezionando proprio strumenti di analisi di sempre più semplice utilizzo, con dashboard di facile comprensione, e nuove soluzioni per l’efficace visualizzazione dei dati.
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(**) Branca della Business Intelligence mirata alle attività di tipo commerciale che si sostanzia sull’analisi del comportamento dei clienti.